Il Consiglio Nazionale, fin dal suo insediamento (2008), ha sviluppato un progetto scientifico professionale, attraverso un’opera di ricerca sui diversi aspetti della professione. In ogni Congresso si è confrontato con i propri iscritti, con il mondo accademico, con le Istituzioni, con le associazioni agricole ed ambientali, con gli imprenditori e i consumatori per stabilire un linguaggio comune, verificarne le esigenze, capirne le evoluzioni, definire quindi il cambiamento della professione negli anni con uno sguardo sempre attento al futuro.
Un progetto in continua evoluzione per una professione regolamentata, che ha una base culturale universale, quattro congressi nazionali, un Congresso Europeo, un congresso mondiale nell’ambito dell’esposizione universale di Milano, Expo2015, Nutrire il Pianeta, energia per la Vita.
È si Expo2015, un viaggio nel futuro, dove insieme alla World Association of Agronomist, è stato realizzato un progetto, La Fattoria Globale del Futuro 2.0, che ha caratterizzato la partecipazione della categoria all’esposizione. Un Padiglione che ha visto la partecipazione di 130.000 persone in visita guidata dai nostri volontari, 530.000 persone che lo hanno frequentato nei sei mesi dell’esposizione. Un progetto che ha riempito di contenuti expo2015. Di particolare rilevanza la collaborazione con il progetto Zeroungry dell’ONU.
Expo è stato teatro di tanti confronti, tante esperienze, che hanno avuto una conseguenza importante, direi strategica, far accorgere a tutti, del grande valore del settore agroalimentare ed ambientale, in particolare in Italia. Tutti oggi ne evidenziano il valore trainante, dove noi possiamo vantare, come categoria, il grande lavoro di questi anni, che ha fatto crescere il PIL agroalimentare di +5,5%. Soprattutto la grande crescita della professionalità e della ricerca, anche non convenzionale.
In questi mesi, dal 24 di agosto, con il Terremoto di Amatrice ed Arquata del Tronto, la grande perdita di vite umane, proseguito con Norcia e Preci, Visso, Ussita e Camerino ed a gennaio con Teramo, si è evidenziata la grande peculiarità di questo territorio, l’appenino Centrale, dell’economia rurale, della società rurale e dei suoi cambiamenti, della sua modernizzazione, del passaggio dal provincialismo alla globalizzazione. Quello che in Expo2015 ha trovato molte persone sorprese dalle diverse culture e realtà dei diversi Paesi nel Mondo, oggi ce ne accorgiamo anche per i nostri territori.
La sfida è quindi nel modello di sviluppo, nella centralità del sapere, della conoscenza, nella capacità di rendere effettiva la “rete” tra i diversi attori del sistema agroalimentare, del grande valore monopolistico del territorio, cioè del Paesaggio identitario che ogni comunità determina. È la carta di identità dove ognuno di noi si rappresenta nel Mondo, nel grande sistema virtuale che è la RETE.
Ecco per questi territori dobbiamo e possiamo ricreare l’identità Paesaggistica, l’ID di ogni comunità per riconnetterlo con se stesso e con il Mondo.